PFASS, VOGLIAMO CHE SIA FATTA PIENA LUCE SULL'INQUINAMENTO
Pubblicata il 12/03/2016
Sia restituita al nostro territorio la certezza della tutela della salute e della salvaguardia dell’ambiente.
In quesiti mesi si è molto parlato e dibattuto di Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche che hanno provocato un grave inquinamento dell’acqua nel territorio fra il Basso Vicentino e la Bassa Padovana. Un’emergenza che si trascina da tempo e per la quale si sono mobilitati i sindaci del territorio con una doppia azione nei confronti del Ministero dell’Ambiente e dell’Arpav. Gli amministratori dei territori alle prese con l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche si fanno dunque parte attiva per controllare e gestire il danno ambientale legato al rilascio di Pfas. L’obiettivo è prevenire ulteriori pregiudizi ambientali ed effetti nocivi per la salute umana e nuovi deterioramenti a servizi essenziali quali l’approvvigionamento di acqua potabile e per usi irrigui. L’obiettivo è superare l’emergenza e riconoscere il giusto indennizzo al nostro territorio per questo grave danno.
Richiamiamo il principio della perequazione. L'area del Vicentino ha avuto uno sviluppo economico straordinario negli ultimi 50 anni, questa crescita vertiginosa ha prodotto un benessere diffuso ma anche dei danni, in questo caso ambientali, a discapito del nostro territorio. È ora che vi siano degli interventi incisivi che, richiamato il principio della perequazione, restituiscano al nostro territorio la salubrità ambientale e la certezza della tutela della salute, principio fondamentale della nostra Costituzione.
Per evitare ulteriori rischi alla salute e all’ambiente, i Comuni, dopo aver incontrato il Ministro dell’ambiente Galletti, sollecitano al Ministero azioni che permettano di incidere concretamente sulla rimozione della fonte contaminante. Il Ministero dell’Ambiente, infatti, ha poteri molto precisi in presenza di un danno ambientale accertato: può ordinare all'operatore responsabile del danno di adottare tutte le misure di ripristino necessarie o, se il responsabile non viene individuato, provvedere direttamente a tali misure. Inoltre, al Ministero i Sindaci chiedono di chiarire se i valori soglia, determinati dall’Istituto superiore della sanità per la concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche nelle acque destinate al consumo umano e nelle altre matrici ambientali, debbano essere assunti a parametro normativo di riferimento per l’avvio delle procedure di bonifica.
All’Arpav invece i Sindaci chiedono di sostenerli nel fare chiarezza sull’inquinamento da Pfas e le sue cause, anche per poter valutare i presupposti di eventuali ulteriori iniziative a tutela della salute e dell’ambiente. La richiesta è quindi di comunicare quali siano le concentrazioni di Pfas nei terreni, nelle acque sotterranee e nelle acque superficiali dei territori comunali e di definire il perimetro complessivo del fenomeno di deterioramento ambientale.
L’Arpav ha già dato una risposta in merito, ricordando che la documentazione sui Pfas è consultabile sul sito internet dell’Agenzia.
La nostra Amministrazione continuerà a pretendere chiarezza e informazioni adeguate su un’emergenza ambientale che ci tocca tutti da vicino e non ci può certo lasciare indifferenti.
Si allegano i documenti inviati al Ministero e all'Arpav
In quesiti mesi si è molto parlato e dibattuto di Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche che hanno provocato un grave inquinamento dell’acqua nel territorio fra il Basso Vicentino e la Bassa Padovana. Un’emergenza che si trascina da tempo e per la quale si sono mobilitati i sindaci del territorio con una doppia azione nei confronti del Ministero dell’Ambiente e dell’Arpav. Gli amministratori dei territori alle prese con l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche si fanno dunque parte attiva per controllare e gestire il danno ambientale legato al rilascio di Pfas. L’obiettivo è prevenire ulteriori pregiudizi ambientali ed effetti nocivi per la salute umana e nuovi deterioramenti a servizi essenziali quali l’approvvigionamento di acqua potabile e per usi irrigui. L’obiettivo è superare l’emergenza e riconoscere il giusto indennizzo al nostro territorio per questo grave danno.
Richiamiamo il principio della perequazione. L'area del Vicentino ha avuto uno sviluppo economico straordinario negli ultimi 50 anni, questa crescita vertiginosa ha prodotto un benessere diffuso ma anche dei danni, in questo caso ambientali, a discapito del nostro territorio. È ora che vi siano degli interventi incisivi che, richiamato il principio della perequazione, restituiscano al nostro territorio la salubrità ambientale e la certezza della tutela della salute, principio fondamentale della nostra Costituzione.
Per evitare ulteriori rischi alla salute e all’ambiente, i Comuni, dopo aver incontrato il Ministro dell’ambiente Galletti, sollecitano al Ministero azioni che permettano di incidere concretamente sulla rimozione della fonte contaminante. Il Ministero dell’Ambiente, infatti, ha poteri molto precisi in presenza di un danno ambientale accertato: può ordinare all'operatore responsabile del danno di adottare tutte le misure di ripristino necessarie o, se il responsabile non viene individuato, provvedere direttamente a tali misure. Inoltre, al Ministero i Sindaci chiedono di chiarire se i valori soglia, determinati dall’Istituto superiore della sanità per la concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche nelle acque destinate al consumo umano e nelle altre matrici ambientali, debbano essere assunti a parametro normativo di riferimento per l’avvio delle procedure di bonifica.
All’Arpav invece i Sindaci chiedono di sostenerli nel fare chiarezza sull’inquinamento da Pfas e le sue cause, anche per poter valutare i presupposti di eventuali ulteriori iniziative a tutela della salute e dell’ambiente. La richiesta è quindi di comunicare quali siano le concentrazioni di Pfas nei terreni, nelle acque sotterranee e nelle acque superficiali dei territori comunali e di definire il perimetro complessivo del fenomeno di deterioramento ambientale.
L’Arpav ha già dato una risposta in merito, ricordando che la documentazione sui Pfas è consultabile sul sito internet dell’Agenzia.
La nostra Amministrazione continuerà a pretendere chiarezza e informazioni adeguate su un’emergenza ambientale che ci tocca tutti da vicino e non ci può certo lasciare indifferenti.
Si allegano i documenti inviati al Ministero e all'Arpav
Allegati
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